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I 5 migliori career path per un developer nel 2022

Da 4 anni abbiamo la fortuna di contare Cris tra i software engineer di Fornace. Se stai pensando di intraprendere una carriera come developer, potresti fare tesoro dei suoi consigli!

La professione del software developer è necessariamente in continua evoluzione. Nuove sfide e opportunità si profilano all’orizzonte susseguendosi incessantemente e se da un lato è proprio questo a rendere affascinante il mestiere, è anche vero che non sempre è facile avere chiaro il quadro completo delle possibilità e delle prospettive a disposizione. 

Analizziamo quindi alcuni dei migliori career path in cui un aspirante developer può investire!

1) Blockchain/Smart contracts

Come ogni tecnologia quando muove i suoi primi passi, per molti la blockchain è ancora fonte di perplessità, ma è indubbio che costituisca una tecnologia fondante per molte applicazioni, e che in prossimamente lo sarà sempre di più.

Non si parla quindi solo della famigerata speculazione delle criptovalute, ma di vere e proprie applicazioni che fanno della decentralizzazione il proprio punto di forza.

A partire dagli Smart Contracts fino ad arrivare ai videogame basati su NFT, il mondo delle crypto riscuote progressivamente sempre più interesse e per questo la richiesta di sviluppatori in questo campo è in forte incremento.

Se sei interessato ad approfondire questo tema, ti consigliamo di dare un’occhiata a Solidity, il linguaggio di programmazione sviluppato in seno al progetto Ethereum, ma può essere molto strategico dedicarsi allo studio di Rust e Go, che sono in forte trend di crescita e offrono performance molto elevate.

2) Machine learning/Deep learning

Il settore del machine learning è ormai consolidato e durante questi anni non ha mai smesso di crescere e di affermarsi. Non si limita soltanto ad applicazioni come e-commerce o filtri anti spam, ma ha applicazioni pratiche e sta diventando addirittura indispensabile nel mondo dell’automotive, della robotica e in molti altri settori: dall’Internet of Things alla cybersecurity, passando dal riconoscimento vocale utilizzato dagli assistenti vocali che popolano sempre di più le nostre case.

Nel machine learning si utilizzano modelli costruiti appositamente, istruiti nella fase di training verso un determinato scopo. Il deep learning utilizza invece un modello basato su neuroni artificiali che simulano il funzionamento del nostro cervello.

Se sei interessato ad approfondire questi temi è fondamentale iniziare a prendere confidenza con il linguaggio di programmazione python. Non è semplice approcciarsi a queste discipline da soli, per cui è consigliabile seguire uno dei tanti corsi che vengono offerti online, per prendere confidenza con i concetti principali.

3) Big Data/Data analysis

Per Big Data ci si riferisce a quei set di dati che, vista la loro mole e quantità, richiedono di essere processati attraverso metodi ad hoc, con l’obbiettivo di ottenere informazioni e indici significativi.

Al giorno d’oggi è sempre più facile avere accesso a queste montagne di dati, grazie all’Internet of Things e in generale a tutti i dispositivi smart di cui ci serviamo e sappiamo che nel futuro ci sarà sempre di più la necessità di elaborare questi giganteschi dataset. Un professionista di questo settore deve maneggiare conoscenze trasversali tra statistica, matematica, machine learning, ecc.

Se vuoi approcciarti a questa professione è consigliabile conseguire una laurea in una disciplina scientifica. Anche in questo ambito un linguaggio molto utilizzato è python, con la libreria Pandas, che è un tool fondamentale per manipolare e analizzare dati.

4) Computer Security Specialist

La sicurezza informatica è un ambito che sta diventando esponenzialmente sempre più importante nella vita di tutti i giorni. Dai dati personali a quelli che riguardano interi sistemi governativi, garantire la sicurezza è sempre più difficile per via delle minacce informatiche che si evolvono in potenza e raffinatezza. Acquista quindi grande rilievo la figura del security specialist, indispensabile per moltissime realtà. Nei recenti sviluppi a livello mondiale si è visto che l’attacco informatico può diventare uno strumento per arrecare danno al nemico anche in situazioni di conflitto fra nazioni. Diventare specialisti di questo settore garantisce ottime prospettive occupazionali.

Se vuoi diventare un “Ethical Hacker” ti servirà fluidità in quanti più linguaggi di programmazione possibile, oltre che una conoscenza approfondita di firewall, reti e sistemi operativi. È consigliabile inoltre intraprendere un percorso universitario in campo informatico e ottenere una certificazione apposita.

5) Augmented/Virtual Reality

Sebbene si possa pensare che le applicazioni di questa tecnologia siano soltanto relative al mondo del gaming, esse possono avere impieghi anche nel settore della formazione e del marketing. La differenza tra realtà virtuale e aumentata è che la prima fa in modo che l’utente, grazie all’utilizzo di un visore, si trovi in un ambiente virtuale completamente isolato dal mondo esterno, nella seconda si ha invece l’interazione con elementi che si sovrappongono al mondo fisico, “aumentando” l’esperienza della realtà.

La realtà virtuale, grazie ai visori di nuova generazione, si sta diffondendo in moltissime case. L’azienda Meta (ex Facebook) sta investendo gran parte delle sue risorse nello sviluppo del metatarso e in applicazioni VR.

La vera rivoluzione è costituita dalla possibilità di avere un visore standalone in grado di introdurre l’utente in esperienze virtuali immersive senza la necessità di un costoso PC e set up laboriosi. Se sei già appassionato di questo mondo e di programmazione, perché non provare ad unire le due cose diventando sviluppatore VR/AR? I maggiori game engine come Unreal o Unity già offrono questa possibilità con dei toolkit appositi. Se sei quindi interessato a iniziare un percorso professionale in questo campo, dovrai acquisire familiarità con linguaggi come il C++ o C#, per iniziare sviluppare qualche progetto con gli engine citati.

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Criptovalute: nuovo bene rifugio

A differenza di oro e banconote, le criptovalute non hanno bisogno di essere nascoste e trasportate. Sono il nuovo bene rifugio? Sono anche il nuovo mezzo di scambio per i Paesi sanzionati dall’Occidente?

In queste ore l’Unione Europea sta prendendo decisioni senza precedenti: finanziare per la prima volta l’acquisto e la consegna di armi per un paese sotto attacco e bandire in tutto il proprio territorio i siti web Sputnik e Russia Today, controllate dal governo russo

I provvedimenti che più stanno facendo discutere in questo momento sono tuttavia quelli relativi alle transazioni finanziare: l’interdizione per banche russe dell’accesso sistema di pagamento internazionale SWIFT e il congelamento degli attivi della Banca Centrale Russa. 

L’annuncio ha subito scatenato una corsa al contante; la Banca di Russia ha cercato di arginarla alzando i tassi di interesse del 10% e portando il tasso di cambio del dollaro a poco meno di 100 rubli, ma non si è rivelato sufficiente. 

Dollaro e contanti, tuttavia, non sono stati il solo bene rifugio: secondo Chainalisys gli scambi tra rublo e Bitcoin sono saliti di 8,6 volte dal primo giorno di attacco. Da qui la domanda: “e se la Russia utilizzasse le criptovalute per aggirare le sanzioni?” 

In effetti il Paese, dopo un primo scontro tra Banca Centrale e il Ministero delle Finanze, ha approvato un disegno di legge che mira alla regolamentazione degli asset digitali. Sembrerebbe che Putin stia valutando l’opportunità di utilizzare il rublo digitale annunciato tempo fa per commerciare con una nutrita lista di partner in tutto il mondo; primi della lista gli altri paesi vittime delle sanzioni statunitensi, come l’Iran.   

Non si può tuttavia trascurare l’importanza delle valute digitali per i civili, che si trovano a subire le decisioni imposte dall’alto: anche se lo scopo delle sanzioni è punire e ostacolare i movimenti di denaro di Putin e degli altri oligarchi, queste ricadono inevitabilmente sull’intera popolazione russa, di cui il 13%, nel 2021, viveva sotto la soglia di povertà. 

Anche la popolazione ucraina sta ricorrendo alla DeFi: dall’inizio del conflitto gli scambi tra grivnia e BTC sono aumentati di 8,6 volte.  In queste tragiche circostanze, le crypto stanno mostrando anche agli scettici la loro utilità come asset rifugio, poiché a differenza di oro e banconote non hanno bisogno di essere nascoste e trasportate

Proprio la minaccia della guerra potrebbe aver dato una grossa spinta alla legalizzazione del Bitcoin in Ucraina, avvenuta il 17 febbraio, ma va detto che il Paese già da tempo era tra i più attivi per l’utilizzo di moneta virtuale. Questo ha agevolato anche la raccolta di fondi a sostegno dell’esercito e della popolazione civile, avvenuta attraverso diversi canali tra cui addirittura il profilo Twitter del governo, che ha pubblicato l’indirizzo di un wallet a cui inviare le donazioni.

Come donare? 

Di seguito i link ad alcune associazioni che stanno aiutando la popolazione Ucraina:  

Come Back Alive

Croce Rossa Ucraina 

Voices of children 

Soleterre

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Come la blockchain sta cambiando il mondo delle assicurazioni

Come può un blocco di codice togliere dal fuoco le castagne delle compagnie assicurative e dare una spinta innovativa alla produzione del settore?

Ostacoli e prospettive attuali

La gestione dei processi assicurativi è complessa e dispendiosa, in termini di risorse economiche ed umane. Questa caratteristica del servizio tende negli anni ad erodere la redditività delle compagnie e a frenare l’innovazione produttiva del settore. 

L’analisi attuariale è uno dei pilastri su cui si fonda questo business: si tratta del processo per valutare la probabilità del rischio di un investimento e i modi per ridurre l’impatto finanziario di tale rischio, e comporta l’elaborazione di una grande mole di dati, spesso frammentati su diverse piattaforme e di difficile riconciliazione. Un altro fondamento del settore è l’accertamento dei sinistri e la relativa liquidazione, che avvengono attraverso processi in gran parte manuali e spesso senza standard condivisi. Infine, le procedure e i contratti delle polizze risultano spesso poco trasparenti per i clienti, favorendo l’aumento delle contestazioni

Il settore assicurativo vorrebbe spingere sulle micro polizze, ovvero quei prodotti assicurativi con premi di basso importo e durate limitate, ma si vede rallentato da queste complessità, che secondo l’Università di Cambridge potrebbe essere in gran parte risolta appoggiandosi alla blockchain

L’autorevole ricerca evidenzia che la tecnologia blockchain presenta delle caratteristiche essenziali: 

Trasparenza: la catena di dati è consultabile per intero dalle parti. 

Sicurezza: i dati sono crittografati e resi immutabili. 

Decentralizzazione: i dati sono condivisi e così anche la manutenzione e la verifica della rete, che non dipende da un’autorità centrale. 

L’automatizzazione dei contratti e casi reali

Gli smart contract non hanno valore legale, ma possono essere utilizzati per eseguire automaticamente contratti e accordi ufficiali. 

I dati “off-chain” vengono integrati da fonti esterne, chiamate “oracoli”, che possono essere concordate tra le parti: si può trattare ad esempio di una piattaforma meteorologica affidabile, in una polizza che stabilisce che se il firmatario durante la sua vacanza trascorre tre giorni sotto la pioggia, riceverà automaticamente il premio. 

Un altro caso sempre relativo alle assicurazioni di viaggio può essere quello in cui l’oracolo è la piattaforma di una compagnia aerea, che al verificarsi di un ritardo comunica allo smart contract di eseguire il rimborso; spostandoci dal turismo e passando alla finanza possiamo trovare come oracolo il portale online della Borsa, che registra variazioni finanziarie collegate a una polizza e il meccanismo va ad elargire il premio. 

Rischi e sfide

È probabile che i rischi maggiori per una compagnia che si approccia alla blockchain siano più legati al proprio modello di business che alla tecnologia stessa. Si tratta tuttavia di investimenti che potrebbero premiare sul lungo periodo. È utile ricordare che la blockchain esiste da tanti anni, e la sua “rinascita” si può interpretare attraverso la chiave di lettura della “Legge di Amira”, che stabilisce che “all’introduzione di nuove tecnologie si tende simultaneamente a sovrastimarne l’impatto a breve termine e a sottostimarne l’impatto a lungo termine”.

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Il secondo decollo del Web3 in Italia

Investimenti statali e iniziative private per restare al passo con l’innovazione

Nel 2021 a livello mondiale le iniziative sulla blockchain sono aumentate del 39% rispetto al 2020, mentre in Italia gli investimenti nel settore restano costanti: complessivamente hanno avuto un giro di affari di 28 milioni di euro, a fronte dei 23 milioni del 2020 e dei 30 milioni del 2019. 

Per dare una spinta ora il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha firmato a inizio dicembre il decreto attuativo del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, istituito presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro.

La capacità d’innovazione è la premessa per rafforzare e far diventare competitivo il sistema produttivo del nostro Paese di fronte alle sfide della transizione digitale. Il Mise sostiene la nascita e la crescita di imprese innovative favorendo lo sviluppo e il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca alle imprese, anche attraverso la sperimentazione, l’utilizzo e la diffusione di soluzione innovative come l’intelligenza artificiale e la blockchain” ha dichiarato Giorgetti. 

I 45 milioni di euro del Fondo, messi a disposizione dal Mise per sostenere con finanziamenti agevolati la realizzazione dei progetti innovativi, potranno essere ulteriormente incrementati attraverso contributi volontari di enti, associazioni, imprese e singoli cittadini. Inoltre potranno essere combinati con fondi e risorse nazionali o comunitarie in modo da favorire l’integrazione con i finanziamenti di ricerca europei e nazionali.

In particolare, è previsto che una quota di finanziamenti sia riservata alle attività situate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna, ma se entro sei mesi dall’apertura dei termini per la presentazione delle domande i progetti legati a queste regioni non saranno stati avviati anche queste risorse potranno essere utilizzate per le richieste arrivate da tutto il territorio nazionale.


Si attende quindi il successivo provvedimento ministeriale che renderà note le modalità e i termini di presentazione delle domande per richiedere i finanziamenti agevolati, che potranno essere presentate da soggetti pubblici o privati, anche in forma congiunta tra loro.

La blockchain ha la capacità di creare l’infrastruttura che abilita nuove soluzioni di business indipendenti, e se “a livello internazionale i progetti sviluppati in questo ambito sono ancora pochi (solo 71, il 10% del totale), la crescita del 382% in un anno lascia intuire grandi prospettive”, come scrive l’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano.

La versatilità che la costituisce permette ormai da diversi anni alla tecnologia blockchain di essere uno strumento a supporto delle aziende di una vastissima gamma di settori, dal noleggio delle automobili al settore immobiliare.

La trasparenza degli smart contract e della decentralizzazione si presta particolarmente per i protocolli di crowdfunding di Kickstarter, che ha deciso di affidarsi a Celo, una piattaforma open-source e carbon-negative. Secondo Kickstarter, la tecnologia blockchain “è un mezzo potente per creare e allineare reti decentralizzate di persone su una scala immaginabile solo per i governi e le mega-corporazioni. Questo è possibile perché è facile premiare la partecipazione, è componibile, è questo permette di sbloccare nuove idee e strumenti, e garantisce una partecipazione efficiente nella governance”. 

L’ultimo gigante ad affacciarsi è Google Cloud, che sta reclutando legioni di esperti di blockchain per espandere la propria offerta. Siamo agli inizi del Web 3, incentrato (pun intended) sulla decentralizzazione. E nessuno vuole buttare via l’occasione di essere pioniere di nuove terre fertili, come quel James Howells, che buttò un hard disk con la chiave di accesso al suo wallet, contenente l’equivalente in bitcoin di 350 milioni di dollari

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I brand alla conquista del Metaverso

Si prevede che il giro d’affari intorno al Metaverso raggiungerà i 400 miliardi per il 2025. È il momento di investire?

Uno dei punti salienti della conferenza organizzata da Meta a fine anno, Connect 2021, è che il Metaverso non arriverà improvvisamente, ma gradualmente nei prossimi dieci anni.

Secondo Justin Hochberg, CEO e fondatore del Virtual Brand Group, questa dimensione arriverà a permeare ogni aspetto del business, come accade con internet oggi.

Forbes immagina questo scenario nei prossimi quattro anni: “hai un appuntamento su Planet Theta, una piattaforma di dating virtuale in fase di lancio. […] Vuoi fare colpo, quindi vesti il tuo avatar firmato Armani e indossi degli occhiali da sole Ray Ban, ovvero NFT acquistati con Ether (ETH). Dopo aver trascorso un po’ di tempo passeggiando in una foresta incantata, porti l’altra persona a guardare l’ultimo film Disney, proiettato sul muro di un castello magico.”

Tutti gli elementi perché questa storia avvenga sono già presenti: la nuova frontiera degli NFT sono gli asset immobiliari. Mentre c’è chi usa i visori per vedere come starebbero i mobili in casa, gli occhi sono attualmente puntati su Snoop Dogg, che ha acquistato una villa su Sandbox creando una bolla per gli utenti che vogliono diventare suoi “vicini di casa”. Un utente è arrivato a pagare mezzo milione di dollari.

Se gli NFT costituiscono già un giro di affari immenso e sempre più consolidato, la partecipazione agli eventi virtuali sta muovendo i suoi primi passi.

Nel 2020 Travis Scott ha attratto 12 milioni di giocatori su Fortnite, in un concerto in cui l’artista appariva grande come un grattacielo e in cui gli utenti potevano seguirlo sott’acqua e attraverso lo spazio, mentre cantava le sue più grandi hit e guadagnava circa 20 milioni di dollari.

Si tratta di esperienze che possono avere luogo soltanto in questa dimensione senza i vincoli della realtà tangibile. Come avverte Patrizio Miceli, italiano presidente dell’agenzia parigina Al Dente, è un errore per i brand riprodurre semplicemente qualcosa che esiste già fisicamente: “non voglio un centro commerciale nel Metaverso: voglio scoprire il DNA di un brand in una maniera più creativa e giocosa”.

Il Metaverso rappresenta quindi nuove opportunità di engagement e di storytelling, ma non solo: i set per immergersi in questo spazio, i visori VR, hanno la capacità di tracciare 18 tipi di movimenti a un rate di 90 volte per secondo. Di conseguenza, passare 20 minuti con il visore comporta la registrazione di 2 milioni di segnali. Secondo l’Università di Stanford, “gli psicologi non hanno mai, nei decenni di studio del comportamento non verbale, avuto a disposizione set di dati di questa magnitudine.”

Charles Hambro, CEO e co-fondatore di Geeiq, dice che il momento per entrare in questa dimensione è ora: “il gaming è ormai parte della cultura mainstream. È importante essere davvero presenti nel settore e avere dei team interni con le skill necessarie, pronti per questo spazio. Nessuno vuole arrivare e apparire come se stesse saltando sul carro all’ultimo momento.”

Quindi, come muovere i primi passi?

Secondo Meta, il ponte per il Metaverso sono le app 2D. Il consiglio dell’azienda è quello di partire dalle fondamenta, utilizzando le skill che si hanno già per implementarle in questo nuovo spazio, esplorando tutte le possibilità legate al commercio.

Di cruciale importanza è il monitoraggio del proprio target: se il tuo brand si concentra su un audience molto giovane, probabilmente non puoi concederti il lusso di restare a guardare ancora a lungo. Quanto tempo trascorrono i tuoi clienti nel Metaverso e quanto ne trascorreranno nell’immediato futuro? Questi sono indicatori chiavi per pianificare la tua entrata in questa nuova dimensione.

Valuta quali sono le tue opportunità: il Metaverso può offrire nuovi orizzonti ma anche potenziare asset attuali. Ad esempio, come suggerisce Harvard Business Review, un impegno pubblico sulla sostenibilità può diventare tacciabile attraverso la blockchain.

Preparazione: osserva attentamente i dati e i comportamenti degli utenti per pianificare l’entrata del tuo brand nel modo e nel momento giusti. Nel frattempo, puoi scatenare la creatività del tuo team per pensare a nuovi modi di creare engagement e fare storytelling.

Soprattutto, resta aperto a imparare: come dice Cathy Hackl, fondatrice del Futures Intelligence Group, “siamo tutti pionieri; non ci sono esperti, davvero. Stiamo costruendo insieme questo spazio e io imparo qualcosa ogni giorno.”

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Fool’s Tools: secondo Tecnogazzetta è lo strumento “a prova di stupido”

Di seguito l’approfondimento del tool a cura di Tecnogazzetta:

Fool’s Tools permette di monitorare tutti i token su diverse blockchain contemporaneamente

Fool’s Tools è il tool per la gestione del proprio portafoglio cripto creato da Fornace, digital agency della Valpolicella (Veneto), per permettere a tutti, esperti e non, di avvicinarsi al mondo delle criptovalute.

La piattaforma offre diverse funzionalità che permettono a chi investe in cripto, e in particolare nelle cosiddette “altcoin”, di avere sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti (ad oggi Binance Smart Chain e KCC): ad esempio mostra il miglior valore di vendita tra i diversi exchange presenti sulla blockchain di residenza del token e permette lo swap in automatico su quello dove è più conveniente; in più, oltre a mostrare il grafico con l’andamento del prezzo di un token (posseduto o meno), consente di impostare degli alert via mail per segnalare una variazione in valore assoluto o percentuale. Infine, la funzione tradealizer mostra lo storico di tutte le transazioni chiuse da un utente – funzione molto richiesta dalle legislazioni fiscali di vari paesi del mondo – rendendo visibile l’attività anche sui portafogli di terzi di cui si conosca l’indirizzo. Il tutto tramite un’interfaccia intuitiva e mobile friendly.

“Abbiamo costruitoFool’s Tools per avere un MVP (minimum viable product) che dimostrasse a tutti – pubblico e potenziali investitori – che siamo in grado di mettere a terra quello che vogliamo realizzare nei prossimi 12 mesi: uno strumento davvero “dalla parte di chi investe”.

Dai controlli incrociati sui diversi exchange per trovare le migliori tariffe di scambio, alla possibilità di monitorare acquisti e vendite di qualsiasi portafoglio, alla partecipazione diretta della community  Telegram nel segnalare i token fraudolenti: tutte funzionalità che mettiamo a disposizione degli investitori per aiutarli a incrementare il proprio portafoglio, cercando di tutelarli dai rischi che si corrono in questo mondo. Tutto questo l’abbiamo già realizzato. Ora comincia la parte davvero ambiziosa del piano.” – racconta Francesco Frapporti, CEO di Fornace, che aggiunge “Entro 12 mesi quello che avremo sarà un prodotto world-class”.

L’agenzia considera l’esperienza della prima versione di Fool’s Tools un grande successo. Lo strumento è già oggi innovativo e il supporto appassionato della community ne dimostra il potenziale.

Il progetto per la versione completa, che ha una roadmap di 12 mesi, include un completo redesign con un processo che coinvolge la community, la possibilità di acquistare direttamente con carta di credito, strumenti di automazione per l’acquisto e la vendita tra cui la possibilità di seguire gli investimenti di altri wallet, l’integrazione con app native iOS e Android, l’indipendenza dai wallet di terze parti (Metamask, TrustWallet) per chi la desidera, la possibilità di spostare con agilità i propri asset tra le diverse blockchain, e molto altro.

L’insieme delle feature proposte da Fool’s Tools rende accessibile e comprensibile a tutti un mondo così in rapida evoluzione come quello della DeFi, la finanza decentralizzata, anche perché integra una sorta di “termometro social” dei token più chiacchierati, mettendo al riparo i meno esperti da molti dei rischi che si corrono nell’investire senza aver fatto un’adeguata ricerca. Permettendo di votare e commentare i token, è facile capire su cosa si stia orientando il mercato e da quali investimenti stare alla larga. Il passaparola della community aiuta i piccoli investitori a non farsi persuadere da proposte di investimento che, per la stessa natura della DeFi, non sono normate né controllate da alcuna autorità garante.

L’obiettivo dell’agenzia, che da tempo sviluppa prodotti tecnologici nel mondo della blockchain e delle criptovalute, è quello di espandere la propria offerta attualmente incentrata su sviluppo e digital marketing con uno spin-off dedicato proprio al mondo della finanza decentralizzata, in cui Fool’s Tools è una vetrina iniziale e un mezzo per costruire una community fidelizzata.

Crediamo di aver intercettato un’esigenza a cui il mercato DeFi non aveva ancora dato risposta: uno strumento che accompagna l’investitore inesperto ma che offre funzionalità evolute anche a chi investe regolarmente. Per questo il progetto Fool’s Tools è destinato a crescere: siamo in contatto con alcuni potenziali partner finanziari di cui stiamo valutando le proposte, e nel frattempo continuiamo con una campagna di visibilità tutta made in Fornace di cui siamo particolarmente orgogliosi.” – conclude Luca Cisorio, Managing Partner di Fornace.

La campagna marketing che ha lanciato Fool’s Tools: da TEST token alla webseries

L’idea di Fool’s Tools è nata dopo che, nell’ambito di un progetto di ricerca sugli smart contract, l’agenzia ha rilasciato in sordina una propria criptovaluta chiamata TEST, attorno alla quale si è sviluppata spontaneamente una community di investitori che ha deciso di comprarla e contribuire al progetto, nonostante il team di Fornace si sforzasse ironicamente di convincere tutti a non farlo. Questo meccanismo di psicologia inversa ha conquistato migliaia di persone. Il valore di TEST è schizzato da un investimento iniziale di 300$ fino a un ATH (all-time high) di 16 milioni di $ di market cap in circa tre settimane, per poi riassestarsi nel periodo di bear delle crypto ad un valore di circa 1 milione di euro, che l’agenzia considera comunque straordinario dal momento che quanto fatto finora non è che una prova tecnica del progetto finale

Una prima beta di Fool’s Tools è stata offerta quindi alla community dei possessori di TEST token, parallelamente all’inizio di una campagna promozionale basata su una webseries su Youtubeprodotta interamente dal team Production di Fornace, che racconta l’evoluzione del progetto coinvolgendo i membri dell’agenzia in un format ironico e surreale. I video, rilasciati settimanalmente, hanno già raggiunto un totale di oltre 55.000 visualizzazioni.

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Tom’s Hardware parla della nascita di Fool’s Tools

Di seguito l’articolo uscito su Tom’s Hardware sul nostro strumento digitale.

Fool’s Tools è il tool per la gestione del proprio portafoglio cripto, creato da Fornace, digital agency della Valpolicella (Veneto), per permettere a tutti, esperti e non, di avvicinarsi al mondo delle criptovalute.

La piattaforma offre diverse funzionalità che permettono a chi investe in cripto, e in particolare nelle cosiddette “altcoin”, di avere sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti (ad oggi Binance Smart Chain e KCC): ad esempio mostra il miglior valore di vendita tra i diversi exchange presenti sulla blockchain di residenza del token e permette lo swap in automatico su quello dove è più conveniente. In più, oltre a mostrare il grafico con l’andamento del prezzo di un token (posseduto o meno), consente di impostare degli alert via mail per segnalare una variazione in valore assoluto o percentuale. Infine, la funzione tradealizer mostra lo storico di tutte le transazioni chiuse da un utente – funzione molto richiesta dalle legislazioni fiscali di vari paesi del mondo – rendendo visibile l’attività anche sui portafogli di terzi di cui si conosca l’indirizzo. Il tutto tramite un’interfaccia intuitiva e mobile friendly.

“Abbiamo costruito Fool’s Tools per avere un MVP (minimum viable product) che dimostrasse a tutti – pubblico e potenziali investitori – che siamo in grado di mettere a terra quello che vogliamo realizzare nei prossimi 12 mesi: uno strumento davvero “dalla parte di chi investe”.

Dai controlli incrociati sui diversi exchange per trovare le migliori tariffe di scambio, alla possibilità di monitorare acquisti e vendite di qualsiasi portafoglio, alla partecipazione diretta della community Telegram nel segnalare i token fraudolenti: tutte funzionalità che mettiamo a disposizione degli investitori per aiutarli a incrementare il proprio portafoglio, cercando di tutelarli dai rischi che si corrono in questo mondo. Tutto questo l’abbiamo già realizzato. Ora comincia la parte davvero ambiziosa del piano.”, racconta Francesco Frapporti, CEO di Fornace, che aggiunge: “Entro 12 mesi quello che avremo sarà un prodotto world-class”.

L’agenzia considera l’esperienza della prima versione di Fool’s Tools un grande successo. Lo strumento è già oggi innovativo e il supporto appassionato della community ne dimostra il potenziale.

Il progetto per la versione completa, che ha una roadmap di 12 mesi, include un completo redesign con un processo che coinvolge la community, la possibilità di acquistare direttamente con carta di credito, strumenti di automazione per l’acquisto e la vendita tra cui la possibilità di seguire gli investimenti di altri wallet, l’integrazione con app native iOS e Android, l’indipendenza dai wallet di terze parti (Metamask, TrustWallet) per chi la desidera, la possibilità di spostare con agilità i propri asset tra le diverse blockchain, e molto altro.

L’insieme delle feature proposte da Fool’s Tools rende accessibile e comprensibile a tutti un mondo così in rapida evoluzione come quello della DeFi, la finanza decentralizzata, anche perché integra una sorta di “termometro social” dei token più chiacchierati, mettendo al riparo i meno esperti da molti dei rischi che si corrono nell’investire senza aver fatto un’adeguata ricerca. Permettendo di votare e commentare i token, è facile capire su cosa si stia orientando il mercato e da quali investimenti stare alla larga. Il passaparola della community aiuta i piccoli investitori a non farsi persuadere da proposte di investimento che, per la stessa natura della DeFi, non sono normate né controllate da alcuna autorità garante.

L’obiettivo dell’agenzia, che da tempo sviluppa prodotti tecnologici nel mondo della blockchain e delle criptovalute, è quello di espandere la propria offerta attualmente incentrata su sviluppo e digital marketing con uno spin-off dedicato proprio al mondo della finanza decentralizzata, in cui Fool’s Tools è una vetrina iniziale e un mezzo per costruire una community fidelizzata.

Crediamo di aver intercettato un’esigenza a cui il mercato DeFi non aveva ancora dato risposta: uno strumento che accompagna l’investitore inesperto ma che offre funzionalità evolute anche a chi investe regolarmente. Per questo il progetto Fool’s Tools è destinato a crescere: siamo in contatto con alcuni potenziali partner finanziari di cui stiamo valutando le proposte, e nel frattempo continuiamo con una campagna di visibilità tutta made in Fornace di cui siamo particolarmente orgogliosi.”, conclude Luca Cisorio, Managing Partner di Fornace.

L’idea di Fool’s Tools è nata dopo che, nell’ambito di un progetto di ricerca sugli smart contract, l’agenzia ha rilasciato in sordina una propria criptovaluta chiamata TEST, attorno alla quale si è sviluppata spontaneamente una community di investitori che ha deciso di comprarla e contribuire al progetto, nonostante il team di Fornace si sforzasse ironicamente di convincere tutti a non farlo. Questo meccanismo di psicologia inversa ha conquistato migliaia di persone. Il valore di TEST è schizzato da un investimento iniziale di 300$ fino a un ATH (all-time high) di 16 milioni di $ di market cap in circa tre settimane, per poi riassestarsi nel periodo di bear delle crypto ad un valore di circa 1 milione di euro, che l’agenzia considera comunque straordinario dal momento che quanto fatto finora non è che una prova tecnica del progetto finale.

Una prima beta di Fool’s Tools è stata offerta quindi alla community dei possessori di TEST token, parallelamente all’inizio di una campagna promozionale basata su una webseries su Youtube, prodotta interamente dal team Production di Fornace, che racconta l’evoluzione del progetto coinvolgendo i membri dell’agenzia in un format ironico e surreale. I video, rilasciati settimanalmente, hanno già raggiunto un totale di oltre 55.000 visualizzazioni.

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Crowdfunding Buzz: con Fool’s Tools si gestiscono crypto su blockchain differenti

Di seguito l’articolo su Crowdfunding Buzz sul nostro strumento digitale:

Il servizio Fool’s Tools aiuta a gestire le criptovalute tenendo sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti. E’ stato lanciato da Fornace digital agency di Verona

La digital agency veneta Fornace ha lanciato Fool’s Tools: uno strumento online per gestire le criptovalute “a prova di stupido”. L’idea di Fool’s Tools è nata dopo che, nell’ambito di un progetto di ricerca sugli smart contract, l’agenzia Fornace ha rilasciato in sordina una propria criptovaluta chiamata TEST, attorno alla quale si è sviluppata spontaneamente una community di investitori che ha deciso di comprarla e contribuire al progetto, nonostante il team di Fornace si sforzasse ironicamente di convincere tutti a non farlo. Il valore di TEST è schizzato da un investimento iniziale di 300 dollari fino a un record storico di 16 milioni di dollari di market cap in circa tre settimane, per poi riassestarsi nel periodo di bear delle crypto ad un valore di circa 1 milione di euro, che l’agenzia considera comunque straordinario dal momento che quanto fatto finora non è che una prova tecnica del progetto finale.

Una prima versione beta di Fool’s Tools è stata offerta quindi alla community dei possessori di TEST token, parallelamente all’inizio di una campagna promozionale basata su una webseries su Youtube, prodotta interamente dal team Production di Fornace, che racconta l’evoluzione del progetto coinvolgendo i membri dell’agenzia in un format ironico e surreale. I video, rilasciati settimanalmente, hanno già raggiunto un totale di oltre 55 mila visualizzazioni.

L’obiettivo dell’agenzia Fornace, che da tempo sviluppa prodotti tecnologici nel mondo della blockchain e delle criptovalute, è espandere la propria offerta attualmente incentrata su sviluppo e digital marketing con uno spin-off dedicato proprio al mondo della finanza decentralizzata, in cui Fool’s Tools è una vetrina iniziale e un mezzo per costruire una community fidelizzata.

La piattaforma offre diverse funzionalità che permettono a chi investe in cripto, e in particolare nelle cosiddette altcoin, di avere sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti (ad oggi Binance Smart Chain e KCC). Ad esempio, Fool’s Tools mostra il miglior valore di vendita tra i diversi exchange presenti sulla blockchain di residenza del token e permette lo swap in automatico su quello dove è più conveniente; in più, oltre a mostrare il grafico con l’andamento del prezzo di un token (posseduto o meno), consente di impostare degli alert via mail per segnalare una variazione in valore assoluto o percentuale. Infine, la funzione tradealizer mostra lo storico di tutte le transazioni chiuse da un utente, rendendo visibile l’attività anche sui portafogli di terzi di cui si conosca l’indirizzo. Il tutto tramite un’interfaccia intuitiva e mobile friendly.

La versione completa di Fool’s Tools, che ha una roadmap di 12 mesi, include un completo redesign con un processo che coinvolge la community, la possibilità di acquistare direttamente con carta di credito, strumenti di automazione per l’acquisto e la vendita tra cui la possibilità di seguire gli investimenti di altri wallet, l’integrazione con app native iOS e Android, l’indipendenza dai wallet di terze parti (Metamask, TrustWallet) per chi la desidera, la possibilità di spostare con agilità i propri asset tra le diverse blockchain, e molto altro.

Luca Cisorio, managing partner di Fornace, ha spiegato: “Crediamo di aver intercettato un’esigenza a cui il mercato DeFi non aveva ancora dato risposta: uno strumento che accompagna l’investitore inesperto ma che offre funzionalità evolute anche a chi investe regolarmente. Per questo il progetto Fool’s Tools è destinato a crescere: siamo in contatto con alcuni potenziali partner finanziari di cui stiamo valutando le proposte, e nel frattempo continuiamo con una campagna di visibilità tutta made in Fornace di cui siamo particolarmente orgogliosi.”

Fool's Tools
Fool’s Tools

Chi è Fornace

Fornace è una digital agency con sede a San Pietro in Cariano (Verona), che si propone come partner unico per la comunicazione digitale delle aziende. Fondata nel 2011 da Francesco Frapporti e Luca Cisorio, oggi l’agenzia conta 40 figure nell’organico, tra sviluppatori, creativi, videomaker, social media manager e copywriter e collabora con oltre 100 aziende italiane.

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Dicono di noi

Be Beez racconta Fool’s Tools

Di seguito l’articolo uscito su Be Beez riguardo Fool’s Tools, il nostro strumento digitale per la gestione delle criptovalute:

La digital agency veneta Fornace lancia Fool’s Tools per la gestione online delle criptovalute

La digital agency veneta Fornace ha lanciato Fool’s Tools: uno strumento online per una gestione  “a prova di stupido” delle criptovalute (si veda qui il comunicato stampa). Fornace, con sede a San Pietro in Cariano (Verona), si propone come partner unico per la comunicazione digitale delle aziende. Fondata nel 2011 da Francesco Frapporti e Luca Cisorio, oggi l’agenzia conta un organico di 40 professionisti tra sviluppatori, creativi, videomaker, social media manager e copywriter e collabora con oltre 100 aziende italiane.

L’idea di Fool’s Tools è nata dopo che, nell’ambito di un progetto di ricerca sugli smart contract, l’agenzia Fornace ha rilasciato in sordina una propria criptovaluta chiamata TEST, attorno alla quale si è sviluppata spontaneamente una community di investitori che ha deciso di comprarla e contribuire al progetto, nonostante il team di Fornace si sforzasse ironicamente di convincere tutti a non farlo. Il valore di TEST è schizzato da un investimento iniziale di 300 dollari fino al valore record di 16 milioni di dollari di capitalizzazione in circa tre settimane, per poi riassestarsi nella fase di ribasso delle cryptovalute a circa un milione di euro, che l’agenzia considera comunque straordinario dal momento che quanto fatto finora non è che una prova tecnica del progetto finale.

Una prima versione beta di Fool’s Tools è stata offerta quindi alla community dei possessori di TEST token, parallelamente all’inizio di una campagna promozionale basata su una webseries su Youtube, prodotta interamente da Fornace, che racconta l’evoluzione del progetto coinvolgendo i membri dell’agenzia in un format ironico e surreale. I video, rilasciati settimanalmente, hanno già superato le 55 mila visualizzazioni. L’obiettivo dell’agenzia Fornace, che da tempo sviluppa prodotti tecnologici nel mondo della blockchain e delle criptovalute, è espandere la propria offerta oggi focalizzata su sviluppo e digital marketing con uno spin-off dedicato proprio al mondo della finanza decentralizzata, in cui Fool’s Tools è una vetrina iniziale e un mezzo per costruire una community fidelizzata.

La piattaforma offre diverse funzionalità che permettono a chi investe in cripto, e in particolare nelle cosiddette altcoin, di avere sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti (ad oggi Binance Smart Chain e KCC). Ad esempio, Fool’s Tools mostra il miglior valore di vendita tra i diversi exchange presenti sulla blockchain di residenza del token e permette lo swap in automatico su quello dove è più conveniente; in più, oltre a mostrare il grafico con l’andamento del prezzo di un token (posseduto o meno), consente di impostare degli alert via mail per segnalare una variazione in valore assoluto o percentuale. Infine, la funzione tradealizer mostra lo storico di tutte le transazioni chiuse da un utente, rendendo visibile l’attività anche sui portafogli di terzi di cui si conosca l’indirizzo. Il tutto tramite un’interfaccia intuitiva e mobile friendly.

La versione completa di Fool’s Tools, che ha una roadmap di 12 mesi, include un completo redesign con un processo che coinvolge la community, la possibilità di acquistare direttamente con carta di credito, strumenti di automazione per l’acquisto e la vendita tra cui la possibilità di seguire gli investimenti di altri wallet, l’integrazione con app native iOS e Android, l’indipendenza dai wallet di terze parti (Metamask, TrustWallet) per chi la desidera, la possibilità di spostare con agilità i propri asset tra le diverse blockchain, e molto altro.

Cisorio, managing partner di Fornace, ha spiegato: “Crediamo di aver intercettato un’esigenza a cui il mercato della finanza decentralizzata non aveva ancora dato risposta: uno strumento che accompagna l’investitore inesperto ma che offre funzionalità evolute anche a chi investe regolarmente. Per questo il progetto Fool’s Tools è destinato a crescere: siamo in contatto con alcuni potenziali partner finanziari di cui stiamo valutando le proposte, e nel frattempo continuiamo con una campagna di visibilità tutta made in Fornace di cui siamo particolarmente orgogliosi”.

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Dicono di noi

Youmark parla di Fool’s Tools

Ecco l’articolo uscito su Youmark riguardo il nostro strumento digitale:

Nasce Fool’s Tools, lo strumento online ‘a prova di stupido’ che permette di gestire facilmente le proprie criptovalute. Da un’idea dell’agenzia Fornace

Fool’s Tools è il tool per la gestione del proprio portafoglio cripto creato dalla digital agency Fornace per permettere a tutti, esperti e non, di avvicinarsi al mondo delle criptovalute.

La piattaforma offre diverse funzionalità che permettono a chi investe in cripto, e in particolare nelle cosiddette ‘altcoin’, di avere sotto controllo il proprio portafoglio anche su chain differenti (a oggi Binance Smart Chain e KCC): ad esempio mostra il miglior valore di vendita tra i diversi exchange presenti sulla blockchain di residenza del token e permette lo swap in automatico su quello dove è più conveniente; in più, oltre a mostrare il grafico con l’andamento del prezzo di un token (posseduto o meno), consente di impostare degli alert via mail per segnalare una variazione in valore assoluto o percentuale. Infine, la funzione tradealizer mostra lo storico di tutte le transazioni chiuse da un utente – funzione molto richiesta dalle legislazioni fiscali di vari paesi del mondo – rendendo visibile l’attività anche sui portafogli di terzi di cui si conosca l’indirizzo. Il tutto tramite un’interfaccia intuitiva e mobile friendly.

“Abbiamo costruito Fool’s Tools per avere un MVP (minimum viable product) che dimostrasse a tutti – pubblico e potenziali investitori – che siamo in grado di mettere a terra quello che vogliamo realizzare nei prossimi 12 mesi: uno strumento davvero ‘dalla parte di chi investe’. Dai controlli incrociati sui diversi exchange per trovare le migliori tariffe di scambio, alla possibilità di monitorare acquisti e vendite di qualsiasi portafoglio, alla partecipazione diretta della community  Telegram nel segnalare i token fraudolenti: tutte funzionalità che mettiamo a disposizione degli investitori per aiutarli a incrementare il proprio portafoglio, cercando di tutelarli dai rischi che si corrono in questo mondo. Tutto questo l’abbiamo già realizzato. Ora comincia la parte davvero ambiziosa del piano”, racconta nella nota Francesco Frapporti, CEO di Fornace. “Entro 12 mesi quello che avremo sarà un prodotto world-class”.

Il progetto per la versione completa, che ha una roadmap di 12 mesi, include un completo redesign con un processo che coinvolge la community, la possibilità di acquistare direttamente con carta di credito, strumenti di automazione per l’acquisto e la vendita tra cui la possibilità di seguire gli investimenti di altri wallet, l’integrazione con app native iOS e Android, l’indipendenza dai wallet di terze parti (Metamask, TrustWallet) per chi la desidera, la possibilità di spostare con agilità i propri asset tra le diverse blockchain, e molto altro.

L’insieme delle feature proposte da Fool’s Tools rende accessibile e comprensibile a tutti un mondo così in rapida evoluzione come quello della DeFi, la finanza decentralizzata, anche perché integra una sorta di ‘termometro social’ dei token più chiacchierati, mettendo al riparo i meno esperti da molti dei rischi che si corrono nell’investire senza aver fatto un’adeguata ricerca. Permettendo di votare e commentare i token, è facile capire su cosa si stia orientando il mercato e da quali investimenti stare alla larga. Il passaparola della community aiuta i piccoli investitori a non farsi persuadere da proposte di investimento che, per la stessa natura della DeFi, non sono normate né controllate da alcuna autorità garante.

L’obiettivo dell’agenzia, che da tempo sviluppa prodotti tecnologici nel mondo della blockchain e delle criptovalute, è quello di espandere la propria offerta attualmente incentrata su sviluppo e digital marketing con uno spin-off dedicato proprio al mondo della finanza decentralizzata, in cui Fool’s Tools è una vetrina iniziale e un mezzo per costruire una community fidelizzata.

“Crediamo di aver intercettato un’esigenza a cui il mercato DeFi non aveva ancora dato risposta: uno strumento che accompagna l’investitore inesperto ma che offre funzionalità evolute anche a chi investe regolarmente. Per questo il progetto Fool’s Tools è destinato a crescere: siamo in contatto con alcuni potenziali partner finanziari di cui stiamo valutando le proposte, e nel frattempo continuiamo con una campagna di visibilità tutta made in Fornace di cui siamo particolarmente orgogliosi”, conclude Luca Cisorio, Managing Partner di Fornace.

La campagna marketing che ha lanciato Fool’s Tools: da TEST token alla webseries

L’idea di Fool’s Tools è nata dopo che, nell’ambito di un progetto di ricerca sugli smart contract, l’agenzia ha rilasciato in sordina una propria criptovaluta chiamata TEST, attorno alla quale si è sviluppata spontaneamente una community di investitori che ha deciso di comprarla e contribuire al progetto, nonostante il team di Fornace si sforzasse ironicamente di convincere tutti a non farlo. Questo meccanismo di psicologia inversa ha conquistato migliaia di persone. Il valore di TEST è schizzato da un investimento iniziale di 300$ fino a un ATH (all-time high) di 16 milioni di $ di market cap in circa tre settimane, per poi riassestarsi nel periodo di bear delle crypto ad un valore di circa 1 milione di euro, che l’agenzia considera comunque straordinario dal momento che quanto fatto finora non è che una prova tecnica del progetto finale.

Una prima beta di Fool’s Tools è stata offerta quindi alla community dei possessori di TEST token, parallelamente all’inizio di una campagna promozionale basata su una webseries su Youtubeprodotta interamente dal team Production di Fornace, che racconta l’evoluzione del progetto coinvolgendo i membri dell’agenzia in un format ironico e surreale. I video, rilasciati settimanalmente, hanno già raggiunto un totale di oltre 55.000 visualizzazioni.